Sei un amministratore o un dipendente comunale e - tra mille incombenze -

ti occupi anche della digitalizzazione e sei in un vicolo cieco?

Sottoponi il tuo Comune all'unica radiografia che ti fornirà la diagnosi corretta e la cura da assumere per completare la digitalizzazione

entro 3 anni evitandoti una 

inutile e lenta agonia

Tu ancora non lo sai, ma queste righe che stai leggendo racchiudono informazioni così vitali e critiche per il tuo lavoro… che questa notte faticherai a prendere sonno.


Perché?


Il motivo è semplice.


Nelle prossime righe ho intenzione di svelarti come adottare la stessa strategia che i Comuni più brillanti utilizzano per mettere ordine nei loro processi di transizione digitale e rientrare nella elite degli Enti che stanno cambiando l’Italia.


Sia che il tuo Comune sia solo agli inizi del processo o abbia già in parte intrapreso questo cammino cercando di non affogare in un mare di difficoltà,


a 3 anni da oggi (se sarai veloce a prenotare il limitato numero di

radiografie dell’Ente) puoi trasformare il tuo Comune e il tuo 

lavoro in ciò che oggi ti sembra un traguardo irraggiungibile


Nello specifico mi riferisco a:


  • Un Comune completamente digitalizzato;
  • Cittadini entusiasti del tuo operato e della tua organizzazione (sfatando il luogo comune che i dipendenti pubblici sono dei fancazzisti);
  • Dipendenti motivati e preparati nel loro lavoro fieri di far parte di un gruppo di lavoro all’avanguardia in Italia;


Tutto questo mentre gli abitanti, gli amministratori e i dipendenti dei Comuni limitrofi si chiederanno quale segreto tu abbia adottato.


Ora, so che tutto questo potrebbe sembrarti difficile da credere

e persino surreale…


… soprattutto se ormai da anni stai cercando di venire a capo di tutti i processi per digitalizzare il tuo Comune e hai perso ogni speranza di raggiungere il traguardo, nonostante il tuo massimo impegno e la massima volontà.


Eppure, se deciderai di concedermi il beneficio del dubbio…


Nelle prossime righe ti dimostrerò in modo inequivocabile la ragione per cui ogni singola premessa fatta sino ad ora non solo è possibile… ma dannatamente probabile.


Prima di proseguire, però, ho bisogno di darti un avvertimento…


Il sorprendente sistema per la Transizione Digitale dei Comuni

fino a 25.000 abitanti che ti sto per rivelare, è accessibile SOLO ad

un numero limitato di Comuni per volta.


Significa che in questo momento ci sono altri tuoi colleghi che stanno leggendo queste righe e potrebbero velocemente aggiungersi agli altri che già hanno aderito al sistema.


Le risorse umane a mia disposizione non sono però infinite e il mio team può seguire solo un numero limitato di Comuni per volta.


Il motivo per cui te lo dico, non è quello di metterti fretta o preoccupazione.


Piuttosto, di attribuire a queste righe l’attenzione e la priorità che meritano per il futuro della digitalizzazione del tuo Ente.


I tempi si stanno facendo sempre più stretti.


A riprova di questo, il Consiglio dei Ministri n.32 del 12 dicembre 2018 ha adottato due particolari misure che dovrebbero farti riflettere:


  • Misure urgenti diretti ad assicurare l’attuazione degli obiettivi di AgiD;
  • Misure per assicurare la capillare diffusione dei sistemi di pagamento elettronico;


Il cittadino è pronto a bussare alla tua porta e a far valere i suoi

Diritti Digitali…


… tu sei pronto a soddisfarli?


Perciò mettiti comodo, silenzia il cellulare e prenditi il tempo che richiederebbe mangiarti una pizza e berti una birra per leggere quanto sto per dirti.


Hai la mia parola che sarà qualcosa di completamente

nuovo e rivoluzionario per te


Sei pronto?


Ok allora cominciamo!


Per prima cosa voglio raccontarti perché mi sono concentrato

sulla transizione digitale dei Comuni fino a 25.000 abitanti.


Da più di 12 anni gestisco un’azienda che lavora fianco a fianco con la Pubblica Amministrazione e mi capita spesso di riflettere su come sia difficile modernizzare la pubblica amministrazione in Italia.


Proprio perché negli uffici pubblici ci cammino ogni giorno, non ho mai creduto al luogo comune che i dipendenti pubblici sono tutti dei fancazzisti.


È una giustificazione troppo superficiale.


È superficiale perché in questi ultimi due anni ho vissuto da vicino gli sforzi che sostengono i piccoli enti locali come il tuo per approcciare la Transizione Digitale.


In particolare ti ritrovi ogni giorno a svolgere il tuo lavoro con:


  • Poche risorse di figure specializzate;
  • Poche risorse economiche;
  • Normative articolate di ambiti diversi che si intrecciano tra loro;
  • Colleghi in preda alla paura del cambiamento che ti remano contro;


Mi è capitato addirittura di collaborare con piccoli Comuni talmente a corto di personale che il Sindaco è costretto a dare man forte nei vari uffici.


Questo è il campo di battaglia dove stai operando.


Non è certo la situazione che si riscontra nei grandi Comuni.


Lì le risorse economiche non mancano e le figure specializzate abbondano.


Ufficio legale, ingegneri informatici, struttura organizzativa… ogni problema può trovare risposte all’interno del Comune stesso.


Infatti, come sai bene, gli ambiti coinvolti nella digitalizzazione sono molteplici:


  • GDPR;
  • Trasparenza degli atti amministrativi;
  • Misure minime di sicurezza Ict;
  • Rispetto dei diritti digitali dei cittadini;
  • Dematerializzazione dei processi;


Se nella struttura organizzativa c’è un esperto per ogni settore (il caso dei grandi Comuni) la digitalizzazione è più semplice.


Ma questo non è il caso dei piccoli Comuni come il tuo.


Le incombenze però sono le stesse...


...e quando intervieni in un ambito, per forza di cose coinvolgi anche l’altro.


Ti faccio un esempio.


Organizzi la struttura per rispettare la trasparenza degli atti amministrativi.


A questo punto, quando rendi il tuo Ente una casa di vetro, devi fare attenzione a rispettare la normativa GDPR.


Contemporaneamente devi porre la massima attenzione ad operare entro standard di massima sicurezza degli strumenti informatici.


Tutto questo con l’obiettivo ultimo di consentire ai cittadini di godere dei loro diritti digitali.

  

È possibile affrontare questa mole di incombenze utilizzando

la stessa operatività di un grande Comune?

 

 Assolutamente no, per i motivi che ti ho accennato prima.


Per questo, insieme al mio team, ho trascorso gli ultimi due anni a studiare un sistema integrato che consente ai piccoli Comuni di ottenere una completa digitalizzazione in 3 anni.


La vera radice del mio progetto è però molto più profonda.


Voglio creare un ambiente fertile, dove le persone possano condividere successi, strumenti, informazioni utili alla crescita personale e professionale di ogni persona che si lascerà coinvolgere in questa visione:


cambiare la P.A. italiana.


Un ambiente in cui chiunque non può far altro che essere influenzato in maniera positiva.


Il tipo di ambiente che devi frequentare il più spesso possibile se davvero vuoi sentirti parte del cambiamento e poter dire un giorno “io ho fatto la mia parte e anche grazie a me l’Italia è cambiata”.


Se la tua ambizione non è così elevata e non è sufficiente per farti salire a bordo, allora ho pronti per te 7+1 motivi, ben più concreti, che ti faranno cambiare idea e ti costringeranno, tuo malgrado, ad incamminarti il più velocemente possibile sull’irto sentiero della digitalizzazione.


Vediamoli.

0. la Legge


Non hai scampo.


Negli ultimi anni la legge sta stringendo le sue maglie e la rete si fa sempre più fitta.


Ti sarà impossibile sfuggire alla modernizzazione. Puoi solo cercare il modo più pratico, indolore, efficace ed efficiente per farlo.


Quelli che ti elenco sono i diversi atti normativi che dimostrano come la strada sia segnata.


  • La Costituzione Italiana nel 1946 dichiara che i pubblici uffici sono organizzati secondo le disposizioni di legge, in modo tale che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione;
  • Nel 1990 viene introdotto il concetto di documento amministrativo, per cui ogni rappresentazione del contenuto di atti detenuti da una pubblica amministrazione è concernente attività di pubblico interesse;
  • Nel 1993 viene introdotto nella cornice legislativa per la pubblica amministrazione il primo riferimento all’informatica nella P.A.;
  • Nel 1997 gli atti e i documenti redatti dalla P.A. e dai privati con strumenti informatici vengono definiti validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge. Così facendo, si garantisce l’equivalenza fra documento cartaceo e documento elettronico. Inoltre, sempre nel 1997, viene introdotta anche la firma digitale;
  • 1998: definizione dei flussi documentali e del protocollo informatico nella P.A.;
  • Nel 2000 avviene il riordino della gestione documentale informatica per armonizzazione con la documentazione cartacea;
  • Nel 2003 il Governo delegato si occupa del riassetto di società informatiche per quanto concerne firma elettronica e digitale, procedimenti amministrativi in digitale e gestione dei documenti digitali. Nello stesso anno comincia a essere introdotto il concetto di sicurezza informatica;
  • Nel 2005 arriva il tanto amato C.A.D., e si assiste al riordino e alla semplificazione della materia;
  • Nel 2009 avviene la riorganizzazione del Centro nazionale per l’informatica nella P.A., che assume il nome di Digit P.A., il quale fornisce assistenza tecnica al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministero in materia di amministrazione pubblica. Emana inoltre regole tecniche, controlla il rispetto delle norme, valuta, monitora e coordina formulando pareri in materia, predispone e gestisce interventi e progetta innovazione;
  • Nel 2010 - con lo sviluppo tecnologico - vengono apportate modifiche al C.A.D.;
  • Nel 2012 le funzioni della digitalizzazione pubblica e dell’innovazione tecnologica vengono riunite in un unico organismo, ovvero nell’Agenzia per l’Italia Digitale, nota con la sigla AgID, istituita con il precedente decreto legge 83/2012;
  • Nell’aprile del 2012 vengono emanati i decreti Semplifica Italia e Crescita 2.0. AgID programma servizi e identità digitali, OpenData, istruzione, giustizia e sanità digitale; vengono introdotti i pagamenti elettronici;
  • Nel 2013 avviene il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione d’informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. La digitalizzazione e la trasparenza delle amministrazioni sono state poi modificate con il F.O.I.A. nel 2016;
  • Il primo di agosto del 2015 vede la luce la direttiva del Presidente del Consiglio attuata da AgID con la circolare 2 del 18 aprile 2017, riguardante le misure minime per la sicurezza I.C.T. delle pubbliche amministrazioni. Questa legge entra poi in vigore il 31 dicembre 2017;
  • Nel 2016 arriva il nuovo C.A.D. e per la prima volta si parla dei diritti digitali dei cittadini;
  • Entra in vigore con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale il 24 maggio 2016 e viene recepito dagli Stati membri entro maggio 2018 il Regolamento Europeo relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali;
  • Nel 2017 viene rilasciata la parte seconda del nuovo C.A.D., con disposizioni integrative e correttive concernenti le modifiche e le integrazioni al Codice di Amministrazione Digitale;
  • Nel 2018 il decreto 101/2018 indica la disposizione per l’adeguamento alla nuova normativa nazionale relativa alla privacy;
  • Il 1 ottobre 2018 viene emessa la circolare del ministro Bongiorno che sollecita la nomina di un responsabile alla transizione digitale.
  • Consiglio dei Ministri n.32 del 12 dicembre 2018 adotta due particolari misure:
  • Misure urgenti diretti ad assicurare l’attuazione degli obiettivi di AgiD;
  • Misure per assicurare la capillare diffusione dei sistema pagamento elettronico;


Questo susseguirsi di leggi e normative sempre più ravvicinate nel tempo dimostra come il processo sia ormai…


1. IRREVERSIBILE

 

Il processo di digitalizzazione, infatti, è irreversibile al 100%: non si torna indietro.


Mettitela via: non si tornerà MAI alla carta in futuro, nemmeno se decidessi di incatenarti ai tuoi faldoni facendo lo sciopero della fame.


Non disperare. I tuoi amati faldoni non verranno bruciati.


Semplicemente il processo di digitalizzazione consentirà una miglior…


2. OTTIMIZZAZIONE

 

Sarà possibile infatti ottimizzare le risorse economiche, finanziarie e umane.

 

La conseguenza diretta è l’ottimizzazione del tempo impiegato dalle persone per svolgere un determinato lavoro.


Avere persone e risorse ottimizzate ti consentirà di rimettere mano alla tua…


3. ORGANIZZAZIONE

 

Grazie ai processi ottimizzati, potrai mettere mano all’organizzazione della struttura recuperando risorse umane ed economiche da destinare alle aree del tuo Comune con maggiori carenze riportandole alla massima efficienza.


Ne beneficeranno i tuoi dipendenti - che saranno messi nelle condizioni migliori per esprimere le loro capacità.


Anche i tuoi cittadini si accorgeranno di quanto un sistema organizzato risulti più efficiente.


Sarai in grado di rispondere alle loro richiesta con maggior…


4. VELOCITÀ


Quando i processi sono ben organizzati (e quindi digitalizzati) tutto il personale del Comune sa esattamente cosa fare in qualsiasi momento.


Se ogni dipendente ha in mano una mappa con il percorso più breve da seguire per raggiungere l’obbiettivo (la risoluzione di un problema, il processo da seguire per il rilascio di un’autorizzazione, ecc.), non correrà il pericolo di perdersi.


Se non si perderà non ci sarà il pericolo che arrivi a destinazione oltre il tempo previsto… o non ci arrivi proprio.


Quindi la macchina del tuo Comune acquisirà una maggior velocità:


  • Nell'esecuzione del lavoro quotidiano
  • Nel rispondere alle richieste
  • Nel prendere le decisioni


Raggiungere una meta percorrendo il minor numero di chilometri possibile, ha come risultato un maggior…


5. RISPARMIO

 

Risparmiare tempo comporta, senza ombra di dubbio, anche un risparmio economico.

 

Potrai permetterti di reinvestire le risorse risparmiate in:


  • progetti che stai tenendo nel cassetto;
  • ampliamento dei servizi a disposizione dei tuoi cittadini;
  • re-investire per ottimizzare al massimo i processi creando ancora maggior risparmio;
  • assumere nuovo personale che, nel frattempo, sarà più facile inserire e rendere autonomo grazie all’organizzazione dei processi che hai adottato;


Darai il via ad un inesorabile processo di…


6. EVOLUZIONE

 

Il processo di ricollocazione delle risorse economiche è da considerarsi un miglioramento tangibile dei servizi per il cittadino.


Un miglioramento della vita del dipendente pubblico e dei propri cittadini è da considerarsi un’evoluzione della Pubblica Amministrazione.


Quale può essere l’effetto di tutto questo tuo impegno sui cittadini, sui dipendenti e sugli amministratori?


7. ENTUSIASMO


I tuoi cittadini saranno entusiasti di vivere nel tuo Comune perché sicuramente beneficeranno dei servizi digitali che tu gli hai messo a disposizione.


Non dovranno fare la fila chiedendo permessi al datore di lavoro per ottenere un semplice certificato anagrafico o pagare la retta dell’asilo.


Potranno interagire con te dal divano di casa così come fanno per ordinare un libro su amazon.


… e tu non avrai la fila di cittadini incazzati (anche se in realtà tu non c’entri nulla!) perché, oltre ad aver perso due ore di lavoro, magari non hanno nemmeno trovato risposta ai loro quesiti.

Tutto sarà più semplice per te e per i tuoi cittadini.


Sei ancora scettico?


È normale ti capisco.


Ogni cambiamento è accompagnato da una buona dose di scetticismo.


Si tratta pur sempre di uscire da una “zona di confort” e fare un piccolo salto nel buio.


Ma pensaci un attimo.


Pensa a tutte le innovazioni tecnologiche introdotte negli ultimi vent'anni, come ad esempio il passaggio dalla macchina da scrivere al personal computer.


Sarai d’accordo che realizzare atti civili o atti notori “a mano” o con la macchina da scrivere non fosse così pratico e veloce come lo è oggi.


ti dirò di più.


Sai quali sono state le principali conseguenze di tutte le innovazioni tecnologiche introdotte negli ultimi anni?


  • Hanno permesso di semplificare le azioni quotidiano più diffuse;
  • Hanno migliorato la comunicazione tra le persone dislocate nelle varie parti del globo;
  • Hanno aiutato le persone a risolvere problemi di carattere generale, prima impensabili;
  • Hanno permesso di risparmiare tempo;
  • Hanno permesso di risparmiare risorse;
  • Hanno permesso di risparmiare energie;


Ora, anche per la P.A. è arrivato il momento di “cavalcare” le innovazioni tecnologiche e far propri tutti questi vantaggi.


Permettimi però di essere sincero con te perché purtroppo devo darti una brutta notizia.



le sole informazioni non consentiranno al tuo Ente

di “digitalizzarsi” in modo automatico.



Purtroppo serve il tuo intervento.


Non puoi più nasconderti perché il tuo ruolo di amministratore o dipendente di un piccolo Comune è fondamentale per la riuscita del progetto di costruire una nuova P.A. anche se sei il Sindaco di Fracazzuto con 150 anime a 2.000 metri di altezza distante 2 ore d’auto dalla città più vicina.


Quello che ti sto dicendo è confermato anche dalle parole del ministro Bongiorno.


“Bisogna fare i conti con l’enorme diversità che esiste fra la P.A. centrale e il più piccolo Comune arroccato su una montagna”.


...e il 66% della popolazione italiana vive nei Comuni medio-piccoli.


Questo è l’anello della catena che va rinforzato se vogliamo ammodernare il nostro Paese.


La digitalizzazione della P.A. deve per forza passare

da te - piccolo Comune - se vogliamo un Paese moderno.


Come ti dicevo prima c’è un’enorme diversità di risorse umane ed economiche tra i piccoli e i grandi Comuni.


Ora però sappiamo che il 66% della popolazione vive nei piccoli Comuni.


Come fare per renderli protagonisti della trasformazione ed elevare gli standard italiani di digitalizzazione portandoli perlomeno vicini alla media europea?


La risposta che pare ovvia è: formazione!


Ci sta.


Peccato che la formazione che trovi in giro sia tutta formazione tecnica dedicata a specialisti del settore, avvocati, informatici, ingegneri gestionali ecc.


L’Italia non è fatta solo di ingegneri e avvocati.


Non possono pensare che servano solo ingegneri e avvocati per digitalizzare la PA.


Così come non possono pensare che ogni piccolo Comune possa dotarsi di un legale, un ingegnere gestionale e un informatico a tempo pieno, quando lo stesso Sindaco deve fare i salti mortali per sopperire alle carenze di personale.


E non possono nemmeno pensare che la digitalizzazione riguardi solamente le nuove generazioni nate con la tecnologia in mano.


E quindi? Che fare?


Il primo passo da fare è tradurre una normativa, e i relativi processi alquanto complessi e tecnici, in un linguaggio meno tecnico ma più comprensibile e semplice.


Nel tuo ruolo di Sindaco, Segretario o Responsabile non ti devi preoccupare troppo dei tecnicismi.


Devi semplicemente avere una mappa della situazione del tuo Ente

che ti illustri dove sei e quali sono

le tappe da percorrere per raggiungere la meta.


Ogni tappa avrà uno strumento ideale per raggiungere la tappa successiva fino alla completa digitalizzazione del tuo ente.


La formazione che viene oggi offerta non ti dà questa possibilità.


Stai digitalizzando alla cieca.


Non hai molte risorse per creare all’interno del tuo Ente una struttura fissa che lavora al processo di digitalizzazione.


Quindi cosa sei costretto a fare?


  • ti affidi ad un legale esterno per la gestione del GDPR
  • ti affidi ad un informatico per le misure minime di sicurezza
  • ti affidi ad un consulente esterno per la riorganizzazione.
  • colmi altre lacune con il personale interno non specializzato.


Nulla di male in questo.


Tutti i piccoli Comuni si trovano in questa situazione.


Questo approccio però crea una serie di problemi.


Problemi che ritardano il processo di digitalizzazione del tuo Ente, senza garanzia di riuscita, aumentando i costi.


Ti spiego perché.


Come ti dicevo, nel 99% dei casi queste figure esterne non dialogano tra loro.


Lavorano a compartimenti stagni.


L’avvocato ti adegua la normativa GDPR, l’ingegnere gestionale ti riorganizza gli uffici, l’ingegnere informatico ti adegua il sistema.


Oltre a questo, dopo aver usufruito dei loro servizi e averli giustamente remunerati, il loro compito si esaurisce fino alla prossima chiamata. 


I vari ambiti sono invece dei vasi intercomunicanti come ti accennavo all’inizio di questa lettera.


Il processo di digitalizzazione invece è

un processo dinamico in continua evoluzione.


Per questo è necessario l’affiancamento costante di un team di specialisti tra loro coordinati.


Prima di investire UN solo euro nella digitalizzazione, devi avere una strategia.


Rifletti un attimo.


Immagina.


Non sei in gran forma e decidi di sottoporti ad alcune analisi.


Arrivi in ospedale ma il medico che ti prende in carico ti porta direttamente in sala operatoria.


Arriva il chirurgo e tu, preoccupato come un tacchino la vigilia del ringraziamento, gli chiedi cosa stia facendo.


bah non so proviamo ad aprire e vediamo


ma scusi dottore non sarebbe meglio fare un paio di analisi per capire dove sta il problema?


no tranquillo intanto apriamo qua e là e poi vediamo. Prima o poi troveremo sicuramente qualcosa. Adesso conti alla rovescia fino a 10


Si certo dottore...spero di risvegliarmi!


Cosa può accadere?


Il chirurgo è fortunato e con una piccola incisione in una parte qualsiasi del tuo corpo trova subito il problema.


Che fortuna!!


Oppure Il chirurgo inizia ad incidere in lungo e in largo come fossi una bambola voodoo fino a quando non trova il problema.


Ora, puoi immaginare che mai e poi mai si interverrebbe in tal modo su un essere umano.

Anche sapendo dove sta il problema verresti senza dubbio sottoposto almeno a delle analisi preparatorie.


Dove voglio arrivare?

La digitalizzazione del tuo Ente è un intervento

chirurgico a cuore aperto.


Se non prepari il tuo Ente alla digitalizzazione con una Radiografia approfondita, il rischio è di incidere a caso rischiando di dissanguarlo.


Rischi di far intervenire chirurghi diversi, non coordinati tra loro, che intervengono a caso mettendo a rischio la stessa vita del paziente.


Prima di portare il tuo ente in sala operatoria devi sottoporlo a tutte le analisi del caso.


È questo il motivo per cui la Radiografia dell’Ente

è stata creata


La prima ed unica analisi della situazione dell’Ente rivolta solo ai Comuni fino a 25.000 abitanti.


Una radiografia accurata ti consentirà di intervenire con piccole e precise incisioni accorciando i tempi di degenza e limitando le complicazioni.


Preparerai il campo all’intervento degli specialisti della digitalizzazione che potranno intervenire quasi ad occhi chiusi sapendo in anticipo qual è il problema da rimuovere.


Potrai programmare ogni intervento senza lasciare che gli specialisti lavorino al buio.


Interventi mirati, indolore che non sconvolgeranno la tua struttura e che rimetteranno in forma il tuo Ente in tempi brevissimi.


Immagina come cambierebbe il processo di ammodernamento se solo avessi una mappa comprensibile di tutte le cose da fare compresa una scaletta della tempistica per eseguirle.


Fantastico vero?


Nessuna operazione o intervento al buio che potrebbe creare più danni che vantaggi al tuo Comune.


Tutto questo lo troverai nella radiografia.


Giusto per darti un’idea, ecco cosa pensano di questo report alcuni tuoi colleghi che hanno deciso di farsi disegnare la mappa del percorso che li porterà alla completa digitalizzazione del Comune:

Ma torniamo a noi.


Quello che avrai tra le tue mani è un documento che contiene:


  • La fotografia della struttura organizzativa e la guida sulle soluzioni da adottare per accelerare il processo di digitalizzazione senza aumentare le incombenze dei tuoi collaboratori;
  • La fotografia della struttura informatica e i passaggi step by step per adeguarti alla normativa sulle misure di sicurezza;
  • L’elenco delle figure rilevanti obbligatorie all’interno del tuo ente e il processo da seguire per nominarle fin da subito;
  • L’analisi completa dell’Amministrazione Trasparente e le correzioni che puoi fare da solo fin da subito per evitare le sanzioni ANAC;
  • La diagnosi definitiva con le soluzioni da adottare per risolvere le criticità e adempiere ad ogni richiesta “digitale” del cittadino;
  • La mappa di tutte le attività da compiere per arrivare alla completa digitalizzazione entro 3 anni;


Tutto in un unico sistema organico


La radiografia analizza tutto il processo di transizione al digitale del tuo Comune suddividendolo per aree.


Troverai in un unico Report tutte le analisi che saresti costretto a chiedere ad un ingegnere gestionale, poi ad un avvocato ed infine ad un informatico…


...che naturalmente non lo farebbero gratis. Non credi?


Quindi quanto ti costerebbe il tutto?


Questi sono i servizi che devi richiedere se vuoi mettere il turbo al processo di digitalizzazione del tuo Comune ed i relativi prezzi medi.

Analisi adempimenti Trasparenza degli atti amministrativi € 780

Analisi adempimenti Misure minime di sicurezza Ict € 430

Analisi adempimenti GDPR € 970

Analisi adempimenti Diritti digitali dei cittadini € 790

Analisi struttura informatica € 870

Analisi struttura organizzativa € 370

TOTALE € 4.210

Non poco per sottoporre un Comune che già deve far fronte alle poche risorse a disposizione ad un’analisi preliminare che fotografi lo stato dell’arte della digitalizzazione.


Per questo con il sistema Transizione Digitale

per i Comuni con meno di 25.000 abitanti

puoi ottenere la RADIOGRAFIA DELL’ENTE con tutte le analisi

ADESSO investendo soltanto 1.237€.


Sì, hai letto bene.


Puoi decidere di spendere 4.210 € per fare le singole analisi preliminari oppure..


puoi tagliare tutte le tue preoccupazioni in un colpo solo,

fare la Radiografia al tuo Comune a soli 1.237 euro e

risparmiare ben 2.973 euro da investire

nel successivo processo di digitalizzazione vero e proprio.

Attenzione ! !

Non ho intenzione di lasciare questa opportunità aperta a tutti.


Non voglio trovarmi centinaia di Radiografie di Comuni che non credono davvero di poter fare un passo avanti verso la digitalizzazione.


Inoltre come ti dicevo, le risorse non sono illimitate e quindi

posso operare solo su 10 Radiografie per volta.


Non una di più.


Le amministrazioni comunali si stanno muovendo e la lista d’attesa per ricevere la radiografia è già piuttosto lunga.


Perciò, se consideri che mediamente questa pagina viene visualizzata 157 volte al giorno.. quanto credi di voler aspettare prima di lasciarmi i tuoi dati?


Prima prenoti e prima inizierà il tuo viaggio verso

la digitalizzazione del tuo Comune che si concluderà in 3 anni


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“e se invece non confermo la mia prenotazione entro 30 giorni?”


Nessun problema.


Hai la garanzia che non mi dovrai nemmeno 1 euro.


A questo punto sei davanti ad un bivio.


Hai tre opzioni.


  • Decidi di non far nulla confidando nel fallimento della transizione digitale con il ritorno definitivo ai vecchi faldoni cartacei ed alla fila allo sportello
  • Prendi in mano la situazione e ti affidi a costosi chirurghi che - dopo aver steso il tuo Comune sul lettino operatorio - inizieranno ad incidere in lungo e in largo come fossi una bambola voodoo non sapendo dove intervenire e lasciandosi guidare dal caso, con investimenti di risorse finanziarie senza un adeguato ritorno (...tanto il Comune è tuo!)
  • Approfitti immediatamente dell’offerta e ti assicuri la “Radiografia dell’Ente”. La prima diagnosi che consentirà poi ad una equipe di chirurghi specializzati di operare sul tuo Comune con interventi mirati che favoriranno una transizione digitale indolore.


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p.s.: la strada è segnata, la normativa sulla digitalizzazione si fa sempre più stringente e le sanzioni sono sempre più una spada di Damocle sulla tua testa.


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